Educazione Emozionale
L’IMPORTANZA DI CONOSCERE LE NOSTRE EMOZIONI
L’educazione emozionale è una disciplina importantissima che fino ad oggi, purtroppo, è stata molto trascurata. Parlare di emozioni, spesso, risulta difficile: tratteniamo dentro piuttosto che esprimerci. Le ragioni possono essere tante: magari perché non siamo stati educati a farlo, magari perché la frenesia del quotidiano non ci offre il giusto spazio di ascolto. Prima di addentarci sulle riflessioni, proviamo a capire meglio cos’è l’educazione emozionale, come può essere utile e quali sono i suoi obiettivi.
L’educazione emozionale è strumento educativo molto prezioso, nata negli anni ’90, riscoperta poi per il suo valore negli ultimi anni, che riguarda grandi e piccoli, e che si pone come obiettivo quello di aiutare ogni individuo ad esplorare le proprie emozioni, portando una maggiore chiarezza interiore ed una nuova visione comunicativa, che dà importanza alla connessione empatica, con sé stessi e con gli altri. Le emozioni guidano i nostri comportamenti già da quando siamo nel ventre materno, sono una parte fondamentale del nostro essere: imparare già da bambini a riconoscere ed esprimere come stiamo fa sì che le nostre relazioni diventino sempre più equilibrate, rispettose e sane.
Come attua l’educazione emozionale? Attraverso diverse forme: nel caso dei bambini, con giochi individuali o di gruppo, canzoni, storie, teatro. Negli adulti, si possono usare gli stessi strumenti ludici riadattati, ma anche conferenze interattive, letture, cerchi di condivisione, e tanto altro. L’intento è quello di raccontare le emozioni, a livello fisiologico e psicologico, uscendo dalle credenze sociali e dalla morale, oltre il giusto e sbagliato, per connettersi in maniera più autentica con ciò che davvero sentiamo, promuovendo una comunicazione empatica che tiene in considerazione le necessità di tutte le parti.
Vivendo in una società basata sulla produzione, sul guadagno, che dà molto valore al “fare”, ci siamo persi quella parte importante che è legata allo “stare”, in cui ci permettiamo di sentire con attenzione ciò che si muove dentro. Molti studi della Neuroscienza
dimostrano che la quantità di persone felici è inversamente proporzionale agli atti distruttivi e disfunzionali che si verificano sia nei confronti di altre persone che del pianeta in generale.
Come diceva l’autore francese Antoine de Saint-Exupéry nel bellissimo libro “Il piccolo principe”: <<L’essenziale è invisibile agli occhi>>. Una frase semplice e diretta, che ci fa riflettere sull’importanza di tutto ciò che è immateriale, delle energie sottili che muovono le nostre azioni.
Chiederci come stiamo, permetterci di sentire le nostre emozioni, esprimerci con autenticità, dare spazio ai nostri sogni, coltivare le relazioni che ci nutrono: tutto questo ci avvicina un pò alla volta a quell’idea di realizzazione personale, che ci fa sentire
soddisfatti, capaci…e meritevoli. È un percorso lento e complesso, in cui siamo chiamati a coltivare ogni giorno i nostri intenti, con amore e coraggio, tra successi e fallimenti (tanti!!), che ogni volta aprono le porte a nuove consapevolezze.
Con amore,
Stefania
DOULA – EDUCATRICE – INSEGNANTE DI YOGA
…e madre in cammino
Scrivi un commento